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Estate 2019. Quando ancora non sapevamo cos’era il COVID e le pandemie solo esistevano nei film.
Troppo caldo nella città eterna. Gli alberi accanto alle Terme di Caracalla aiutavano un po’. La notte si avvicinava tra le rovine delle terme. Tutto spento. Solo la luce della luna. Solo una luce sul palcoscenico. Quella che illuminava un bel pianoforte. Ma non un pianoforte comune. Neanche delle mani comuni. Queste mani erano le mani di un maestro della musica. Un compositore italiano conosciuto in tutto il mondo. Il suo nome, Ludovico Einaudi.
Silenzio assoluto nel buio. Cominciò a suonare ‘Nuvole bianche’. Da piangere. Il silenzio anteriore era ora una colonna sonora senza fine.
Suonarono anche ‘Un mattina’ e ‘Fly’. Canzoni che diventarono famose grazie al film francese ‘Quasi amici’ (Intouchables). Se non avete visto mai questo film, dovreste vederlo. È una storia bellissima. La musica di Einaudi in questo film è come essere in un altro mondo. Ti fa viaggiare attraverso un mondo fantastico e bello.
In questo magico concerto, il maestro Ludovico non era da solo. Sul palcoscenico, due altre figure. Un giovane violinista, Federico Mecozzi, ed un violoncellista, Redi Hasa.
I tre magnifici musicisti suonarono alla fine dello spettacolo la canzone ‘Experience’, una delle più famose del compositore nato a Torino.
Dopo questa magia, gli applausi. Tanti applausi. Applausi quasi eterni. E poi…un’ altra volta il silenzio. Non ci sono parole per spiegare tutte le emozioni. Emozioni che rimarranno per sempre nel ricordo di quella bella notte nella città eterna.
Se non avete visto mai a Ludovico Einaudi accompagnato dal suo piano, dovete farlo, almeno una volta in questa vita (che ora si presenta strana con mascherine e vaccini). E questo non è un consiglio, è un ordine.